VOGLIO PRECISARE CHE QUESTO DOCUMENTO E DI QLK ANNO FA...! QUINDI NON SPAVENTATEVI SE CI SONO FRASI DOVE PARLANO AL PRESENTE!
DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK - L' ultimo colpo l' ha sparato in queste ore, cancellando l' uscita del suo prossimo singolo, «What more can I give», in sfregio alla "sony" Sullo sfondo, miliardi, debiti e diritti contesi. Surreali accuse di razzismo al mister Un guitto della politica come il predicatore nero Al Sharpton pronto a tuffarsi nella mischia. Ma, soprattutto, tanta polvere: la scia triste che ogni stella come «Jacko» lascia dietro di sé quando cade. Perché, alla fine, la guerra semiseria di Michael Jackson può ridursi ancora e sempre a una truce vignetta, pubblicata quattro giorni fa su un tabloid di New York: lui, il Peter Pan maledetto della musica pop, occhialoni e cappello a falda larga, se ne sta a letto con un bambino in lacrime e sbotta, offeso, «ma quel (il mister) non ha nessuna moralità?». Sì, la vecchia storia che sfregiò la sua icona da eroe popolare nel ' 93, quella delle molestie a un tredicenne nella reggia di Neverland, messa a tacere con un accordo da 20 milioni di dollari, torna a inseguirlo adesso: ora che s' è lanciato nella nuova, inverosimile crociata contro "sony", controil mister A guardar bene, anche l' ultima scaramuccia di questa guerra si spiega così. L' altro ieri i portavoce di Jackson annunciano lo stop di «What more can I give», cui partecipa un' altra dozzina di popstar, con ricavi previsti per 50 milioni di dollari (oltre 51 milioni di euro) da devolvere in beneficenza ai parenti delle vittime dell' 11 settembre. Motivo? Il produttore esecutivo del disco è coinvolto nel business dei film per adulti e il re del pop non vuole contaminare la propria immagine «rassicurante e filantropica». ...... che sostiene di essere amico di Jackson da vecchia data, ammette tutto, ma precisa: «Sono un capro espiatorio, mi usano per coprire una guerra molto più grande». Forse non mente. E tuttavia la querelle somiglia più che altro al gioco delle tre carte. « Ora si scopre che sono stati i suoi consiglieri a «suggerire» alla CASA DISCOGRAFIKA lo stop: le magagne recenti di (il mister) avrebbero subito riacceso la luce su quelle, più antiche, di Michael. E lo scandalo del ' 93 (per il quale non è mai stata formulata alcuna imputazione) sta anche dietro la decisione della McDonald' s di rinunciare a vendere il disco nei suoi fast food tanto amati dai bambini. Ma, come dice il mister la partita è ancora più grande. «Jacko» s' è riconquistato le copertine americane la settimana scorsa accusando il mister. MICHAEL contro «il perfido il mister», che non gli perdonerebbe d' aver battuto i record di vendite del bianco Elvis Presley. «Se difendete me, difendete tutti i neri del mondo», va a dire, senza rossori, ad Harlem, nel regno di Sharpton. E al reverendo sussurra: «Al, voglio fare la rivoluzione». Al, che vagheggia una corsa per le presidenziali, è interessato semmai a fare notizia: e gli apre le braccia. Si arriva così, sabato scorso, alla memorabile sceneggiata di «Jacko» che cala in pullman su -........, si ferma sotto la sede DELLA KASA DISCOGRAFIKA, con Sharpton accanto e una folla di fedeli attorno, lancia improperi contro la sua casa discografica: «Ce l' hanno con gli artisti neri, è un complotto razziale». La prima colpa della KASA DOSCOGRAFIKA sarebbe quella di aver «sabotato» l' ultimo album, che ha venduto «solo» 5 milioni di copie («Thriller» superò i 50). Ma dietro l' improvvisa passione civile della stella cadente ci sarebbe anche un vecchio debito di 200 milioni di dollari con la casa discografica e la speranza di rompere il contratto, che lo lega a essa fino al 2004, portandosi via il catalogo dei propri successi: un tesoro che di milioni di dollari ne vale almeno 400. Alla fine della commedia, l' unico colore che resta è quello dei soldi. l' album «Invincible» (uscito nel novembre 2001, un insuccesso), per strappare all' artista la proprietà delle canzoni dei Beatles LO SFOGO DI MICHAEL «Le case discografiche sono razziste e complottano per truffare gli artisti»: lo ha sostenuto Michael Jackson qualche giorno fa, riferendosi anche al presidente KASA DISCOGRAFIKA REPLICA SUL FLOP Replica di un dirigente : «Sono state le accuse di pedofilia ad avere allontanato gli acquirenti di dischi»
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HO MESSO QUESTO SCRITTO PER FARVI CAPIRE COME IL MISTER E LA CASA DISCOGRAFICA...NON ANDAVANO PER NNT D ACCORDO..PER FARVI CAPIRE...CHE IL SUO DISCO NON E GIRATO...PER COLPA DEL MISTER E MICHAEL SI E RIBELLATO...LO HA DENUNCIATO...LO HA UMILIATO...VOLEVA USCIRE DAL CONTRATTO CON LA CASA DISCOGRAFICA...VOLEVA RIBELLARSI E CE L HA FATTA...MA POI...IL FUCILE GLI E CADUTO DI MANO E LO HA AKKIAPPATO IL MISTER...E A QUANTO PARE GLI E LO HA PUNTATO CONTRO....QUELLE CHE DICO NON SONO CAVOLATE..LE PRVE DI UN RICATTO VERO E PRPRIO CI SONO TUTTE...SPERO CAPIATE!